Intervista al vicepresidente dell’associazione USC STELL DOGS
Federico Santello – a cura di Chiara Redaelli Spreafico

  • Quando è nata la vostra associazione?      

15.01.2002

  • Può farmi una breve storia?

L’associazione nasce con la denominazione “Il Gelso” (modificato in Steel Dogs Padova odv nel luglio 2019) ed è stata fondata da un gruppo di appassionati di cinofilia che, forti della passione e dell’amore per i cani e motivati dalle esperienze fatte nell’ambito della cinofilia, hanno voluto mettere a disposizione della comunità civile l’esperienza maturata. E’ così iniziato un percorso per la formazione e l’impiego di unità cinofile professionalmente preparate per la ricerca di dispersi sotto macerie e in superficie.

Nel corso degli anni il gruppo è aumentato ed oggi conta una ventina di volontari che provengono da diversi comuni della Provincia di Padova e Venezia.

Nel corso degli anni l’associazione è diventata punto di riferimento della cinofilia da soccorso aderendo ad associazioni nazionali ed internazionali impegnate nell’analogo settore.

Per quanto riguarda le emergenze, oltre alle numerose ricerche di dispersi che annualmente vengono svolte in ambito locale, l’associazione si è distinta per la partecipazione alle due emergenze nazionali del 2009 e del 2016 quando, attivate dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, le nostre unità cinofile sono intervenute in occasione del terremoto che ha colpito L’Aquila e, successivamente, il centro Italia.

Nel 2009 l’associazione ha ottenuto dalla Regione Veneto e dal Dipartimento il riconoscimento di associazione di Protezione Civile. Ciò ha comportato l’assolvimento di maggiori oneri formativi dei volontari che vengono avviati anche a  frequentare appositi corsi di formazione di Protezione Civile per arricchire la preparazione e la capacità operativa in emergenza.

La preparazione e l’addestramento delle unità cinofile richiedono impegno, costanza e dedizione, un duro lavoro sia per il cane che per il suo conduttore che dura per tutta la vita dell’animale. Oltre ai 3 addestramenti settimanali, l’associazione partecipa a numerose esercitazioni e stages nazionali ed internazionali per poter formare unità cinofile pronte a rispondere in modo efficace ed esaustivo alle emergenze.

Per questi motivi Steel Dogs Padova odv, grazie anche al sostegno del Comune di Padova, si è dotato di una struttura addestrativa che comprende anche un campo macerie curato nei minimi dettagli e continuamente arricchito di nascondigli e situazioni assolutamente realistiche.

Steel Dogs Padova odv, in quanto organizzazione di Protezione Civile, è attivamente presente con i suoi volontari anche nelle emergenze che non sono strettamente collegate all’impiego delle unità cinofile ma che richiedono la nostra disponibilità per l’assistenza alla popolazione.

Nelle attività di promozione svolte sia direttamente sia su richiesta degli uffici di Protezione Civile delle varie amministrazioni pubbliche, particolare attenzione viene dedicata agli alunni delle scuole con lezioni specifiche sia presso i plessi scolastici sia nel nostro campo di addestramento, questo per sensibilizzare i bambini su che cosa vuol dire avere un cane ed occuparsi di esso e su come il cane può essere impiegato nel sociale.

Inoltre, su richiesta della Provincia di Padova – Settore di Protezione Civile – i nostri volontari svolgono ogni anno attività formativa nei confronti delle migliaia di volontari di protezione civile preparandoli nello specifico settore della ricerca dei dispersi in superficie ed uso della strumentazione connessa.

Tutte le attività vengono svolte in modo gratuito e la nostra fonte di sostegno è costituita esclusivamente da donazioni di privati e da autotassazione.

La componente sportiva della nostra attività è funzionale al mantenimento operativo delle nostre unità cinofile e, con questo spirito, alcuni di noi partecipano a gare nazionali ed internazionali di cinofilia da soccorso. Così nel 2016 la nostra associazione ha conseguito anche l’importante traguardo di vincere in Romania il Campionato Mondiale per cani da soccorso – specialità di ricerca in superficie – diventando, in questo modo, uno dei punti di riferimento della cinofilia da soccorso e dimostrando competenza e capacità operative. Un forte impegno portato avanti dai volontari del gruppo con passione, devozione, sorretto sempre da un forte amore per i cani, oltre che da un notevole senso civico.

Attualmente il nostro gruppo è formato da una ventina di unità cinofile sei delle quali sono operative, altre a riposo ed altre sono formate da cuccioli appena inseriti.

  • Qual è e quanto dura il percorso di formazione?

Non esiste un percorso formativo standard, esiste una valutazione iniziale delle attitudini di cane e conduttore che dura alcuni mesi al termine della quale il gruppo e l’aspirante si prendono l’impegno reciproco di intraprendere un percorso formativo che durerà quanto la vita dell’animale. Parallelamente ci sarà un percorso formativo del conduttore/volontario di protezione civile.

  • Qual è il metodo che viene applicato affinché si crei un’affinità tra conduttore e cane?

Non esiste un metodo definito e sempre uguale perché ogni conduttore ed ogni cane sono soggetti diversi. L’affinità cane/conduttore si crea nelle cose semplici della vita di ogni giorno, avendo cura di far crescere nell’ausiliario la capacità di divertirsi, di essere curioso e desideroso di apprendere a tal punto di vincere anche le proprie paure, di essere innamorato del proprio conduttore e socievole con tutti (persone ed animali). Nel campo di addestramento verranno poi pensati e creati esercizi specifici che, inseriti in contesti che simulano quelli reali, permetteranno al binomio di applicare le proprie competenze così da raggiungere il risultato finale che è quello di lavorare “l’uno per l’altro” ritrovando i dispersi.

  • Quali caratteristiche deve avere un cane per poter diventare un componente di unità cinofila? 

Deve essere un cane docile ed aperto agli stimoli che provengono dal mondo in cui vive, curioso, con tempra e temperamento, socievole.

  • Ci sono delle razze più predisposte?

Il concetto di razza ed il relativo prodotto che ne deriva è stato creato dall’uomo per catalogare morfologicamente e funzionalmente i cani selezionati nel tempo. Nel percorso di selezione sono presenti anche i cd. cani da utilità (pastore, guardiania, difesa, ecc.) che sono tra i più utilizzati nel soccorso. Ogni razza ha delle peculiarità specifiche per l’uso a cui sono destinati e che derivano da una selezione lunga ed accurata promossa dagli allevatori e, per questo si tende a scegliere cani di una determinata razza piuttosto che un’altra. Tuttavia non sono mai state selezionate specifiche razze per la ricerca dispersi e pertanto si usano quelle che, per caratteristiche intrinseche, meglio si adattano a questa disciplina. Tuttavia avere “un cane di razza” non equivale ad avere un cane da soccorso e, per questo, devono essere valutate attentamente le attitudini del cucciolo e del conduttore prima di intraprendere l’intenso percorso addestrativo. Le razze oggi più utilizzate sono il labrador retriever, il golden retriever, il border collie, il pastore tedesco ed il pastore belga malinois, ed altre ancora.

  • Dalla vostra esperienza tutti i cani che iniziano questo percorso riescono a diventare operativi?

Ci sono diversi fattori che nell’addestramento di un binomio da soccorso possono emergere come criticità, alcuni dovuti al cane altri al conduttore. Poiché non si tratta di un gioco ma di un servizio impegnativo non tutti i binomi raggiungono l’operatività e di questi alcuni si ritirano altri continuano nel percorso di maturazione che consentirà migliori risultati magari con l’addestramento di un secondo cane.

  • Quali gli elementi favorevoli e quali le eventuali problematicità legate al fatto che si crei una profonda sintonia d’intesa tra i due membri dell’unità cinofile? 

Nel binomio da soccorso è fondamentale l’intesa, la complicità tra conduttore e cane tanto che il cane da soccorso lavora solo con il suo conduttore e non con altri. Il risultato di uno dipende dalla fattiva collaborazione e sintonia dell’altro. Il mancato “scoccare della scintilla” tra i due impedisce l’esistenza del binomio da soccorso. Quando lavori con il tuo cane libero, lontano qualche centinaio di metri, fuori vista ed udito, l’unica cosa che lega lui a te e viceversa è “la scintilla” che rende stabile ed indiscutibile la fiducia reciproca che, qualunque cosa succeda, ci siamo l’uno per l’altro. E’ difficile definire cosa significhi “scintilla” perché, come nella vita di coppia, è un vissuto che con pazienza viene costruito ogni giorno.

  • Da quanto tempo lei svolge questa attività?

Da 15 anni. 

  • Ci racconti la sua esperienza nel creare il legame profondo con il suo cane che serve per svolgere questo lavoro.

Alla base della scelta di diventare una unità cinofila da soccorso deve esserci una motivata scelta di base perché il cane è un impegno quotidiano che, in media, dura 12/13 anni.  E’ bene che la famiglia supporti tale scelta per evitare una gestione contrastante nei confronti dell’animale.

Oltre alla motivazione di base serve una buona volontà di apprendere e di mettersi in discussione perché si vivranno momenti felici ed anche delusioni.

Si deve essere consapevoli che con il cane, che non è un peluche, il rapporto viene costruito quotidianamente nelle piccole cose e nelle sessioni addestrative. Una cosa che non può essere evitata è il rapporto quotidiano con il proprio ausiliario. Il cane non può essere una sorta di “separato/abbandonato in casa”, ma va educato a gestire i momenti in cui “l’umano” non è presente od ha altro da fare. Il cane esige tempo, capacità di relazione e pazienza.

Il cane non conosce il concetto di eroismo (tipico degli umani appariscenti), il cane è fedele, il cane gioca, il cane caccia, il cane si riposa, il cane si nutre, il cane si relaziona con il proprio ambiente: spetta al conduttore fornire al proprio cane un ambiente dove egli con serenità possa fare tutto questo (ed altro) con lui.

Non ho trucchi del mestiere, ho solo desideri che, spero, incontreranno quelli del mio cane anche nei contrasti che possono accadere.

  • C’è stata un’azione di salvataggio che è stata particolarmente complicata o che le è rimasta particolarmente impressa e perché? Me ne può parlare?

Due terremoti, specialmente il primo, lasciano segni indelebili, io spero di aver dato il mio piccolo contributo nell’aiutare le persone. Non mi piace parlare di episodi singoli anche perché ero in emergenza con una squadra, la stessa squadra che ha addestrato il mio cane credendo in me e che mi ha supportato in ogni mia scelta di soccorritore. Nelle due grandi calamità ho superato difficoltà, ogni volta ho imparato cose nuove ma non ho dimenticato un solo istante di quello che ho vissuto e preferisco non parlarne.

  • Che consiglio vorrebbe dare alle persone che vorrebbero svolgere questa attività?

Consiglio di farsi tante domande e di provare a trovare risposte da chi ha esperienza, di avvicinarsi per gradi e conoscere questa disciplina prima di acquistare il cane, di conoscere e frequentare più gruppi prima di fare scelte di campo essendo consapevole che si tratta di un servizio e non di una vetrina.