In un tempo lontano, la vita sulla terra era costellata di storie sospese, che per volere degli dèi divennero immortali, restando affisse alla volta del cielo.

Nell’emisfero boreale, il Cane Maggiore (visibile nel cielo serale da dicembre ad aprile) e il Cane Minore (Procione, α Canis Minoris – che segna il collo del cane – e Gomeisa, β Canis Minoris) sono due delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, e delle 88 costellazioni moderne: secondo il mito, rappresentano i Cani Celesti che seguono Orione, il cacciatore trasferito in cielo per volere di Artemide, se si vuol seguire la narrazione di Igino che li volle innamorati.

La morte di Orione, infatti, aveva lasciato soli i suoi fedeli segugi, Sirio e Procione, che ulularono disperati per tre giorni, fino a quando Zeus li fece ricongiungere al cacciatore trasformandoli nelle due costellazioni del Cane Maggiore e Minore.

Sirio sarebbe la trasmutazione celeste di Lelapo, il cane di Orione che aveva fama d’esser stato velocissimo, avendo paradossalmente liberato Creta da una lepre che la devastava (così vuole la leggenda).
Lunghissimo (e multiplo) l’elenco dei suoi proprietari: sarebbe stato donato dal divino Zeus a Europa, che a sua volta lo regalò a Minosse, re di Creta, che lo offrì a sua figlia Euriale (sorella della Gorgone Medusa) che, a sua volta, ancora lo affidò a suo figlio Orione, nato dal rapporto con Poseidone.

A Canis Majoris, meglio nota come Sirio, è sempre stata una stella importante: la sua levata eliaca quando ancora la chiamavano Sothis o Soped nell’antico Egitto, decideva il calendario usato dalla pubblica amministrazione per la tassazione e per il computo degli anni di regno dei faraoni.

Il nome Sirio deriva dal greco seiros, traducibile con ‘che fa appassire’, ‘sfavillante’, ‘che inaridisce’, proprio perché il suo sorgere all’alba prima del Sole segnava l’inizio della parte più calda dell’estate: poiché Sirio era anche nota come la Stella del Cane, di cui ne individuava il naso, quel periodo dell’anno venne identificato come Giorni del Cane (da cui i termini giorni canicolari per indicare giornate particolarmente calde, o canicola per indicare il momento della giornata più caldo).

Sirio è la stella più splendente dell’intero firmamento: il suo bianco-azzurro è talmente luminoso che riluce mediamente nove volte più degli altri astri, motivo per cui probabilmente Sirio è stata sempre oggetto di culto e venerazione.

La stella Mirzam (o Murzim, β Canis Majoris), cioè ‘colui che precede’ o ‘colui che annuncia’, è così chiamata perché sorge appena prima di Sirio: rappresenta una delle zampe anteriori del Cane

Chiara Rossi