Premio Fedeltà del Cane

Per chi non la conoscesse, San Rocco è una suggestiva località che domina l’abitato di Camogli e offre una vista fantastica sulla costa ligure verso Genova ed oltre. Un paesaggio che crea l’idea dell’infinito e della serenità dello spirito. La chiesa è contornata da caratteristiche case colorate, da pini marittimi e da tutta la flora mediterranea.

In questa cornice di bellezze naturali si svolge dal 1962 la premiazione del Premio Internazionale Fedeltà del Cane. 

Negli anni sono state illustrate e premiate le prodezze e le vicende di numerosi cani di encomiabile valore e significativa affezione al loro padrone.

In questa edizione 2021, è stato premiato Amon, un chihuahua di quattro anni che per quattro giorni e tre notti ha vegliato Sandra, la sua padrona non più giovanissima, caduta in un dirupo e con i suoi guaiti ne ha facilitato il ritrovamento, quando le speranze erano quasi svanite.

La signora Sandra con Amon ed un altro cane, si era avventurata nei boschi nei pressi di San Giacomo di Roburent; non vedendola tornare, furono organizzate immediate ricerche che però risultarono vane, malgrado l’impegno di volontari, del personale della Protezione Civile e della Guardia di Finanza, anche con l’ausilio di droni e cani molecolari. 

Ad un tratto i soccorritori sentirono alcuni guaiti che li guidarono fino ad Amon che curava la sua padrona a terra, ma miracolosamente viva. Si può immaginare la gioia del figlio, dei parenti e dei soccorritori, mentre il cane riceveva le meritate coccole.

 

Questa è una delle numerose vicende che vengono segnalate e illustrate in occasione del Premio, ma lo scopo dell’iniziativa non è solo quello di esporre una vetrina di buone azioni, ma di creare un legame tra il mondo animale e la nostra società, spesso ignara e distratta.

 

Marco Redaelli Spreafico

Intervista a Sabina Zappalà educatore, istruttore cinofilo, coadiutore in IAA

1) Quali caratteristiche deve avere un cane per poter svolgere un lavoro nell’ambito degli IAA (Pet Therapy)? Ci sono razze predisposte?

Una cosa che mi piace sempre specificare è che non si addestrano i cani alla pet therapy ma nascono cani predisposti. Chiaramente dopo la scelta accurata del cucciolo con determinate caratteristiche: socievolezza, forza, buon temperamento, si attua da subito un protocollo di “regolette” che il cane dovrà imparare: non saltare addosso, non usare la bocca sul corpo umano, abituarsi alla calma e alla pazienza.

In teoria in tutte le razze di cane possono trovarsi esemplari adatti a queste attività, ma sicuramente in alcune razze le percentuali di trovare elementi predisposti è più facile. Labrador, golden, barboni, terranova e altri sono più adatti ad un lavoro di estremo contatto sociale e manipolazione.

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Working dogs

Da oltre 15 mila anni, il cane fa parte della vita degli uomini e attualmente si stima che esistano circa quattrocento razze di Canis familiaris, animali domestici, ordine: Carnivori, famiglia: Arctoidei (o Canoidei), sottofamiglia: Canidi.

Ovviamente tutti sanno che la gran varietà di selezioni attuata nel tempo dall’uomo ha affinato tratti ereditari preziosi, oltre ad averne favoriti altri insoliti, come il nanismo e la mancanza di coda, tratti che allo stato selvatico potrebbero impedire a un cane di sopravvivere abbastanza a lungo da riprodursi. Indubbiamente sono state perseguite molte capacità venatorie

Gli springer spaniel sanno spring, cioè stanare la selvaggina. Il corpo salsiccioso del bassotto tedesco è in grado di seguire i tassi nelle tane. I labrador sono stati selezionati per recuperare le reti da pesca a Terranova.

Esistono il cane da lepre (il beagle harrier), il cane da alce (il norsk elghund) e il cane da procione (il coonhound); il cane leopardo (della Catahoula), il cane canguro (un levriero), il cane da orso (della Carelia) e il cane pecora (il barboncino).
In origine, i barboncini erano usati per la caccia all’anatra. (…) Ma si allevano cani per mille e un motivo.
Louis Dobermann, un guardiano notturno tedesco, creò il cane da guardia suo omonimo a fine Ottocento.
Le varietà toy, come il pechinese, nell’antica Cina venivano allevate come ‘cani manicotto’: le nobildonne li tenevano nelle vesti per riscaldarsi.

Insomma i cani, oltre alle mille altre doti che tutti noi che li amiamo conosciamo, sono da sempre stati ritenuti utili. Il loro odorato è così sviluppato che possono essere addestrati a cercare praticamente qualsiasi cosa seguendone l’odore: esplosivi, droghe, animali-piante-derrate alimentari contrabbandati, mine terrestri, corpi affogati nei laghi, e persino ‘diagnosticare’ tumori (ai polmoni e al seno soprattutto).
Fatta questa premessa, non stupisce che sia ormai diffusa la dizione working dog, con cui si intende un cane selezionato per svolgere un determinato compito: radunare le pecore per un pastore conduttore o evitare avvicinamenti al gregge per un pastore guardiano; riportare la selvaggina per un retriever o fermare la selvaggina per un cane appunto da ferma; agire in simbiosi con il suo conduttore in una situazione di pericolo per la cattura di un criminale o la ricerca di stupefacenti per un cane da difesa o ricercare esplosivi di qualsiasi tipo in zone di guerra per un cane appositamente addestrato allo scopo.

Rientrano dunque in questa categoria non solo gli animali dotati di capacità psico-fisiche atte a cooperare con l’uomo negli ambiti per cui sono stati selezionati e per cui hanno sviluppato una memoria di razza (atavica inclinazione nei riguardi di un determinato lavoro).

Una segnalazione: per conoscere meglio il mondo dei super cani al lavoro, Mediaset play ha dedicato un canale a storie
di notevole interesse, liberamente visualizzabili al seguente indirizzo:

https://www.mediasetplay.mediaset.it/documentari/supercaniallavoro_SE000000000820

In questo spazio dedicato alle curiosità e alle notizie seguiranno approfondimenti di queste attività speciali dei nostri amici cani.

J. Lloyd, J. Mitchinson, Il libro sull’ignoranza sugli animali, Einaudi, Torino, 2009, pp.39-40.

Chiara Rossi

Vanno in pensione i due “cani-pompiere” Dana e Kira, in 11 anni molti interventi di salvataggio

Vi proponiamo un bellissimo articolo comparso su lastampa.it

Vanno in pensione i due “cani-pompiere” Dana e Kira, in 11 anni molti interventi di salvataggio

È arrivata l’ora della pensione, per sopraggiunti limiti di età, per Dana e Kira, due “pompieri” a quattro zampe in servizio presso il Nucleo cinofili dei vigili del fuoco dell’Umbria, per un lungo periodo al comando di Terni. Dana, un esemplare di labrador, e Kira, un border collie, hanno iniziato la carriera nel corpo nel 2010, e dopo un lungo periodo di addestramento, sono diventate operative nel 2012.

 

Vanno in pensione i due “cani-pompiere” Dana e Kira, in 11 anni molti interventi di salvataggio

 

Per 11 anni – spiegano dal comando di Terni – hanno partecipato a moltissimi interventi di salvataggio. Dana, condotta dal vigile Gabriele Bianchini, e Kira, dal vigile Matteo Ciculi, hanno partecipato inoltre a molte ricerche di persone e, soprattutto, sono state impegnate nelle operazioni di salvataggio negli ultimi terremoti del centro Italia, fiutando la presenza di vite umane tra le macerie.

 

Vanno in pensione i due “cani-pompiere” Dana e Kira, in 11 anni molti interventi di salvataggio

 

Si tratta di due cani di proprietà che quindi ora trascorreranno tutto il loro tempo con le rispettive famiglie.

 

 

Tratto da lastampa.it

 

/cà·ne/ nel mondo

Si noti che già anche nell’antica Roma canis designava per traslazione una persona vile o spudorata.
La parola catulus era la stessa usata per molti cuccioli, non solo di cane. In Grecia il termine per il nostro amico peloso era κύων –ku(o)n kunòs (anche canaglia deriverebbe da qui).

Gli anglofoni lo chiamano dog; chien (chienne al femminile) i francofoni; Hund (Hündin se femmina) i tedeschi, i danesi (hunhund al femminile), i norvegesi e gli svedesi, ma hond gli olandesi; perro gli spagnoli, cão (cadela al femminile) i portoghesi; köpek i turchi, sag i persiani. In Grecia, cane è σκύλος, scritto come skýlos, dove la ‘y’ è pronunciata con un suono ‘ee’.

Tra i nativi americani ogni tribù ha un vocabolo specifico per menzionare il cane: per esempio, in lingua apache è góshé, ma in cherokee gi tli, mentre in cheyenne hotame, oeskeso.

I russi e gli ucraini per dire cane usano собака  – sobaka –, che indica anche la @ perché a loro sembra assomigliare al naso del cane. E nel subcontinente indiano? Il cane è un कुत्ता, scritto come kutta, dove la ‘u’ è pronunciata come ‘oo’.