A spasso con Tesem

Da sempre considerato fido alleato dell’uomo, nonché suo miglior amico per antonomasia, il cane fin dall’antichità ha ricoperto un ruolo di rilievo nella quotidianità.
Ci siamo mai chiesti da quando questa alleanza fraterna abbia avuto inizio?
I biologi Raymond e Lorna Coppinger hanno elaborato la teoria sull’origine del cane, concentrando i loro studi sulla cosiddetta domesticazione, che all’oggi risulta essere la più accreditata: lupi selvatici più deboli, esclusi dal branco in quanto non in grado di cacciare, si sarebbero avvicinati alle comunità umane nomadi, attirati dagli avanzi di cibo per nutrirsi.
In modo naturale avrebbero, quindi, iniziato così a seguire l’uomo, fino a svolgere una funzione di sentinella, segnalando l’arrivo di predatori.
Sempre secondo la teoria dei coniugi Coppinger alcuni di questi ‘proto cani selvatici’ sarebbero stati accettati e integrati nei villaggi: uomo e cane avrebbero di fatto avuto una co-evoluzione che dalla preistoria ha generato un legame indissolubile sino ai giorni nostri.
Le prime testimonianze si ritrovano in epoche molto antiche, alcuni graffiti preistorici, raffiguranti scene di caccia ‘fotografano’ la presenza di cani accanto all’uomo.

 

Osservando attentamente è possibile notare che le rappresentazioni dei cani da caccia appaiono differenti: alcune raffigurano cani di grande taglia e altre di forme graioidi (levrieri). Ricerche scientifiche hanno infatti individuato il Nord Africa quale area da cui, con molta probabilità, hanno avuto origine i cani primitivi mediterranei (simili all’attuale Kritikos Ichnilatis_‘Segugio cretese’), e le pianure della Mezzaluna Fertile quale zona d’origine dei levrieri.
Nei ritrovamenti archeologici del Vicino Oriente, numerose sono le rappresentazioni di cani da caccia (bassorilievi da Borsippa e Ninive) o statuette votive.

In Egitto, in virtù dei viaggi e degli scambi commerciali, le razze canine iniziano a essere molteplici, ma la più diffusa è certamente quella che noi oggi conosciamo come ‘Tesem’.

Nel 1935, venne ritrovata nella necropoli di Giza un’iscrizione posta nella tomba di una persona ignota, risalente al 2345-2181 a.C. ove viene descritta la cerimonia di inumazione del cane Abuwtiyuw (pronuncia ‘Abutiu’); di fatto il primo nome proprio di cane che la storia ci consegna.

Il Faraone ordinò che fosse onorato di fronte al grande dio Anubis.

 

 

Nel 1935, venne ritrovata nella necropoli di Giza un’iscrizione posta nella tomba di una persona ignota, risalente al 2345-2181 a.C. ove viene descritta la cerimonia di inumazione del cane Abuwtiyuw (pronuncia ‘Abutiu’); di fatto il primo nome proprio di cane che la storia ci consegna. Il Faraone ordinò che fosse onorato di fronte al grande dio Anubis.

 

di Verde Bandini