Adottami!

 

Adottare un cane è certamente un gesto di grande importanza, doveroso quindi che la scelta sia prima di tutto consapevole, incidendo direttamente sulla vita di un essere senziente.
Importante essere preparati sul “cosa” effettivamente comporta accogliere nella propria vita un amico a quattro zampe, non essendo sufficiente soddisfare unicamente bisogni primari quali cibo, qualche passeggiata e carezze; se da un lato l’adozione è certamente da considerarsi un nobile gesto, dall’altro implica obblighi in termini morali e di legge.
Sarà quindi necessario garantire un ambiente tranquillo, riposo per le ore necessarie e ovviamente il suo benessere fisico tramite controlli veterinari periodici.
Il cane per sua natura è un animale sociale, pertanto sarà una presenza attiva nella vita familiare, imparando cose nuove, esplorando, giocando e svolgendo attività piacevoli e stimolanti in linea con le caratteristiche della razza. Errore comune, a detta di istruttori cinofili, è sottovalutare quest’ultimo aspetto: se si accoglie fra le mura domestiche per esempio un cane “pastore”, difficilmente per sua natura si adatterà a una vita da “cane da divano”.
Valutati questi aspetti e quindi certi di poter intraprendere questa bellissima avventura, si dovrà valutare bene che tipo di cane sia più adatto al proprio stile di vita: quanto tempo si può a lui dedicare, l’ambiente in cui verrà ospitato e soprattutto se orientarsi nella scelta di un cucciolo o di un adulto, aspetto quest’ultimo da non sottovalutare, implicando una dedizione in termini di tempo differente.
Rivolgendosi direttamente presso canili o rifugi sarà possibile essere consigliati al meglio evitando errori di valutazione, la conoscenza del cane avverrà gradualmente, instaurando così un rapporto finalizzato all’inserimento progressivo in famiglia.

Iter adozione
Individuato il canile/rifugio sarà possibile conoscere i cani ospitati nella struttura, previa compilazione di una domanda di adozione completa di tutte le informazioni necessarie, proprio al fine di aiutare nell’individuazione del cane più adatto; fondamentale quindi affidarsi alle proposte degli operatori che sapranno guidare “l’aspirante proprietario” a compiere la scelta migliore a tutela soprattutto del cane. Spesso viene richiesto di indicare un veterinario di fiducia prima di poter accogliere il cane a casa, opportuno quindi assicurarsi che il medico prescelto predisponga un piano di salute annuale (visite, vaccini, esami…).
Giunti alla scelta definitiva, si dovrà comunicare alla struttura di essere pronti a procedere con l’adozione e se l’animale sarà ancora disponibile verrà richiesto di compilare e sottoscrivere un modulo per formalizzare l’impegno. Alcuni canili prevedono un periodo “di prova” (pre-affido), durante il quale si potranno ricevere “controlli domiciliari” volti alla verifica del benessere dell’animale e alla valutazione del rapporto con il nuovo padrone. Se la convivenza non comporta l’insorgere di problemi, si potrà procedere con l’adozione. In generale con il termine adozione si intende l’atto con il quale si acquisisce definitivamente la proprietà, diversamente l’affido è un provvedimento temporaneo che potrebbe essere convertito in cessione definitiva del cane.
Ulteriore adempimento eventuale (in ogni caso non obbligatorio per legge), è di provvedere alla sterilizzazione (generalmente nelle strutture pubbliche l’animale lo è già), dovere inserito nel modulo di adozione e finalizzato a contrastare il fenomeno del randagismo e più semplicemente, evitando la riproduzione degli animali affidati ai privati, per incentivare l’adozione di cani in cerca di casa, svuotando i canili/rifugi.
Obbligatorio invece, provvedere alla modifica dell’intestazione del microchip: la Legge n. 281/91 (“Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo”), applicata a livello regionale tramite propria disposizione normativa, ha introdotto infatti l’obbligo di apporre il microchip a ogni cane (canili/rifugi compresi) fornendo di fatto una sorta di carta d’identità dell’animale. Sia che la cessione avvenga a titolo gratuito che oneroso, sarà altresì obbligatorio comunicare il nuovo intestatario all’anagrafe canina regionale.

Adozioni e Covid-19
Salvo diverse predisposizioni di legge da parte del Ministero della Salute o di Ordinanze del Sindaco (importante verificare sui siti web del proprio Municipio), non sussistono all’oggi impedimenti particolari alla possibilità di adottare presso canili, rifugi, associazioni di volontariato, purché ciò avvenga nel rispetto del distanziamento sociale e dell’uso dei dispositivi di protezione individuale. Contattata la struttura prescelta ci si dovrà attenere quindi alle modalità specificamente decise dai responsabili che indicheranno modalità e tempi.
In riferimento ai controlli pre-affido essendo attuati presso le abitazioni degli aspiranti adottanti, nell’ottica di limitare i contatti fisici, saranno circoscritti ai casi di rischio conclamato del benessere dell’animale, da effettuarsi dietro responsabilità di chi li esgue, previa dichiarazione di un veterinario responsabile del canile o dell’associazione che si occuperà dell’adozione. Permane l’obbligo di rispettare altresì le disposizioni vigenti: autocertificazione, dispositivi di protezione individuale e distanziamento sociale.

 

avv. Verde Bandini

Animali da compagnia e COVID-19

In merito all’asserita possibilità di trasmissibilità del virus SARS-CoV-2 da parte degli animali domestici all’uomo, il Ministero della Salute e tutti gli organismi scientifici internazionali, lo hanno escluso fermamente. Anche l’Istituto Superiore di Sanità lo ha ribadito nel Rapporto Tecnico n. 16/2020 del 19 aprile 2020, affermando che “[…] allo stato attuale non esistono evidenze che gli animali da compagnia svolgano un ruolo epidemiologico nella diffusione all’uomo di SARS-CoV-2” e sottolineando un aspetto fondamentale: “[…] il rapporto con gli animali è importante per il nostro benessere in questo periodo di forzato isolamento”.

Tuttavia si tiene a precisare che sono stati predisposti piccoli accorgimenti e precauzioni per poter accudire in modo sicuro il proprio cane (regole in ogni caso valevoli per tutti gli animali da compagnia), soprattutto qualora si sia contratta l’infezione. Potrebbe infatti accadere che i nostri amici a quattro zampe vengano contagiati a seguito di contatto con persone infette, sviluppando in casi molto rari la malattia. L’ISS ritiene che, nel caso di convivenza con persone con sospetta o conclamata infezione da COVID-19, i cani debbano “essere gestiti come ‘contatti’ potenzialmente infetti”, consigliando quindi di:

  • lavarsi sempre le mani prima e dopo il contatto con i cani e dopo la pulizia della cuccia;
  • pulire le zampe al nostro cane dopo la passeggiata prima di rientrare a casa;
  • in caso di sospetta infezione limitare i contatti e affidarlo alle cure di conviventi o esterni, qualora ciò non sia possibile assicurarsi di usare sempre mascherina e guanti;
  • sincerarsi dello stato di salute del cane e in caso somministrare farmaci esclusivamente prescritti dal veterinario.

Qualora il nostro cane manifestasse sintomi riconducibili all’infezione è obbligatorio contattare il veterinario di fiducia che valuterà se necessario effettuare il test diagnostico per SARS-CoV-2 e qualora questo risultasse positivo, provvederà alla segnalazione al Servizio Veterinario ASL. Successivamente il cane verrà posto in isolamento presso una struttura dedicata fino alla completa guarigione. Importante sottolineare che l’allontanamento dall’abitazione non è automatico, l’ISS ricorda che non è una priorità, ma dovrebbe essere previsto “solo per necessità urgenti di salute degli animali” e che il conseguente affidamento (anche temporaneo) ad esterni “dovrebbe rendersi necessario solo per motivi di cura e benessere, legati all’impossibilità di accudimento da parte del proprietario e dei suoi conviventi”, prediligendo che lo stesso avvenga comunque “in altri contesti domestici (parenti, amici, terzi ecc.)”.

Merita una menzione la tematica relativa all’impiego dei cani guida, cani da soccorso e cani impiegati per gli interventi assistiti_IAA (pet-therapy), qualora provengano da abitazioni in cui vivono persone con sospetta o conclamata infezione: occorrerà in questo caso un’accurata valutazione in merito alle conseguenze critiche derivanti dall’eventuale divieto di svolgere il servizio cui sono adibiti; si dovrà quindi tenere conto del contesto abitativo in cui vive l’animale, del suo effettivo accudimento in sicurezza, della sua salute e soprattutto della tipologia di attività svolta. In ogni caso accompagnatori e assistiti avranno l’obbligo di adottare dispositivi di protezione individuale (DPI), ovvero mascherine e guanti.

Concludendo si tiene a sottolineare che persiste in capo al proprietario l’obbligo di accudimento base dell’animale da compagnia (alimentazione, cure veterinarie, pulizia, passeggio…) anche durante l’epidemia COVID-19, nonostante le difficoltà legate alle vigenti restrizioni in essere; importante quindi creare una “rete” di aiuti esterni (per esempio: parenti, amici, vicini di casa, volontari, dog-sitter) al fine di poter garantire al cane le cure necessarie qualora si sia nell’impossibilità, anche temporanea, di farvi fronte. Si consiglia di predisporre per persone terze (vicini, amici, dog-sitter…) un incarico in forma scritta (meglio in doppia copia) lasciando loro registrazione anagrafica e libretto vaccinazioni. In caso di impossibilità assoluta di accudimento è necessario avvisare il Servizio Veterinario pubblico e/o Polizia Locale in merito alla presenza dell’animale nella casa del ricoverato.

Ai sensi e per gli effetti della Circolare del Ministero della Salute_12 marzo 2020 le pensioni per animali (equiparabili a canili) posso svolgere “attività di accudimento e gestione degli animali”, confermato dalla successiva Circolare Ministeriale_8 aprile 2020 e ribadito nella Nota_24 novembre 2020.

Si ricorda inoltre che sono sempre possibili gli spostamenti relativi alla cura degli animali di affezione, rientrando questi nei “motivi di salute”; qualora sia necessario recarsi in un diverso Comune basterà portare con sé l’autocertificazione e l’attestazione del veterinario sulla necessità dell’intervento (si consiglia di farsi trasmettere un certificato dal veterinario da presentare insieme all’autocertificazione).

avv. Verde Bandini